Tue ore
recano stimmate
del genio!
Sarà gloria
perenne, amico mio!
Avrai l’infinito
a tracolla.
Lo canterai con
lusinghe pittoriche
e grafica molecolare
come si addice
a un artista
che sposò i portici
della Galleria Ariete!
Mio Caro Aurelio,
fosti combattente
tra il nulla e
l’assoluto. Così si
addice a chi si
leva sul parapetto
dell’essere.
e coniuga il non
essere che estingue
mano e pelle!...
Come vedi,
caro Aurel, siamo
fili d’erba
travolti dalla notte
e dalla fierezza
del Pianeta che non
concede eternità
a chicchessia!
Tra noi vaga
sguardo
elevato a potenza
infinita! Come eri
tu. Tua mano
è laggiù
in fondo al mare.
Trattiene le età
e le radici
della terra che son
scivolate
come follia
e stravaganza
millenaria.
Eri tra noi a sfidare
l’essere appeso
all’obelisco dell’arte.
Sulle note d’una
eterna dannazione.
Tua umana voce ci sarà
accanto, ilare, domestica,
aggiuntiva alle strane
carezze che sciamano tra
un fiore e l’altro.
Così tu cantavi le gesta
del pianeta e la vita
segreta delle nuvole
che facevano nido
nel tuo pennello.
Ora sono scese tra noi
a custodire il tuo sonno!
recano stimmate
del genio!
Sarà gloria
perenne, amico mio!
Avrai l’infinito
a tracolla.
Lo canterai con
lusinghe pittoriche
e grafica molecolare
come si addice
a un artista
che sposò i portici
della Galleria Ariete!
Mio Caro Aurelio,
fosti combattente
tra il nulla e
l’assoluto. Così si
addice a chi si
leva sul parapetto
dell’essere.
e coniuga il non
essere che estingue
mano e pelle!...
Come vedi,
caro Aurel, siamo
fili d’erba
travolti dalla notte
e dalla fierezza
del Pianeta che non
concede eternità
a chicchessia!
Tra noi vaga
sguardo
elevato a potenza
infinita! Come eri
tu. Tua mano
è laggiù
in fondo al mare.
Trattiene le età
e le radici
della terra che son
scivolate
come follia
e stravaganza
millenaria.
Eri tra noi a sfidare
l’essere appeso
all’obelisco dell’arte.
Sulle note d’una
eterna dannazione.
Tua umana voce ci sarà
accanto, ilare, domestica,
aggiuntiva alle strane
carezze che sciamano tra
un fiore e l’altro.
Così tu cantavi le gesta
del pianeta e la vita
segreta delle nuvole
che facevano nido
nel tuo pennello.
Ora sono scese tra noi
a custodire il tuo sonno!
Jean Servato lunedì 3 marzo 2008
mentre Aurel se ne sta andando
in punta di piedi per non
darci più affanno
mentre Aurel se ne sta andando
in punta di piedi per non
darci più affanno
1 commento:
SAI GATTONE... NEANCHE FARLO APPOSTA HO FATTO IL TATOO : UN SOLELUNA E POI HO SCRITTO IN GRECO "TESSERA" DEDICATO ANCHE IN PARTE A TE E NE SONO FELICE...MI MANCHIIIII TANTISSSSIIIIIMO GRANDE AURYYYYYYYY....
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