aureliocavagnolo@libero.it

20 marzo 2008

SEI TUTTO SOLO NELLE VISCERE DELLA TERRA

Buca profonda
Buca matrigna
Buca iperbolica!

Mio Aurel, quanta
terra ti preme
sul groppone.
Sarai protetto
dal legno. Dentro
al tuo meschino
infinito! Vivrai
così tua
terrestre eternità!

Eravamo tanti
Attorno, sapendo
Che prima o poi
Verremo a dialogar
con te su codesto
tempo. Che ha due
facce: la prima
di seta vibrante,
la seconda di terra
scavata sull’istante!
Saran le cimici
a rosicchiare
ciò che di noi resiste?

Tuo viso, piccolo
piccolo, tradito
dalla forma, resta a capofitto.
tue mani levate
quasi a pregare un
dio ignoto, i tuoi
occhi senza il sole,
tuo berretto d’enfant
gatè, ti stanno addosso.

Hai tutto, fuorché la vita.
E latita il pennello!
Che ti trasse su scala
altissima a narrar
terra e cielo: perdutamente!
Come volle tuo genio
di provincia più vicino
alle lande dell’universo!

Jean Servato marzo 2008

3 marzo 2008

LAMENTO PER AURELIO CAVAGNOLO CHE HA DATO UN VOLTO ALL'UNIVERSO


Tue ore
recano stimmate
del genio!
Sarà gloria
perenne, amico mio!

Avrai l’infinito
a tracolla.
Lo canterai con
lusinghe pittoriche
e grafica molecolare
come si addice
a un artista
che sposò i portici
della Galleria Ariete!

Mio Caro Aurelio,
fosti combattente
tra il nulla e
l’assoluto. Così si
addice a chi si
leva sul parapetto
dell’essere.
e coniuga il non
essere che estingue
mano e pelle!...

Come vedi,
caro Aurel, siamo
fili d’erba
travolti dalla notte
e dalla fierezza
del Pianeta che non
concede eternità
a chicchessia!

Tra noi vaga
sguardo
elevato a potenza
infinita! Come eri
tu. Tua mano
è laggiù
in fondo al mare.
Trattiene le età
e le radici
della terra che son
scivolate
come follia
e stravaganza
millenaria.

Eri tra noi a sfidare
l’essere appeso
all’obelisco dell’arte.
Sulle note d’una
eterna dannazione.
Tua umana voce ci sarà
accanto, ilare, domestica,
aggiuntiva alle strane
carezze che sciamano tra
un fiore e l’altro.
Così tu cantavi le gesta
del pianeta e la vita
segreta delle nuvole
che facevano nido
nel tuo pennello.

Ora sono scese tra noi
a custodire il tuo sonno!



Jean Servato lunedì 3 marzo 2008
mentre Aurel se ne sta andando
in punta di piedi per non
darci più affanno

2 ottobre 2007

Intrecci di materia


Aurelio e Sergio


Omnia quae sunt, deus sunt!


Chi sta allo specchio e si annulla tra le braccia dell'altro


"A Baruch Spinosa e a Giordano Bruno"
Foste percossi dentro l'anima, bruciati vivi
come streghe, troppo dentro alle cose del mondo!
Foste angeli con ali d'un Dio Cosmico. Ciò andava
di traverso ad ogni Sinagoga e a quel Vaticano!
Ora, per tacita vendetta, i vostri corpi, riflessi
in una fragrante tela di Aurelio, esultano!

29 settembre 2007

Covoni sotto il cielo di Aurelio

La matrice della Vita


Così verremo scoprendo
che il grembo e l'anima,
l'uomo e la donna...
C'è l'universo in ogni grembo: la vita degli astri e dei terrestri, il fuoco e la speranza! Perchè rifiutiamo di pensarci anche alberi, uccelli e farfalle? Perchè disegnamo un al di là cocciuto ove solo la tristezza dei nostri volti la fa da padrone? Così verremo scoprendo che il grembo e l'anima, l'uomo e la donna, il cielo e la terra, la notte e la luna, l'acqua e il tuono, le lucciole e i girasoli, i cani e i gatti, ogni sorta di pesce e d'uccello, i fiori sulla roccia, i tigli in amore, l'ossigeno e l'idrogeno, sono la parabola di qualsiasi esistenza che anela a succedere a se stessa!...

27 settembre 2007

Corpi di Donne



Un vento torrido di curve si fa avanti e si dispiega.
Sono fiamme vive che beccheggiano e danno orgoglio
al pianeta. Così accade che vago movimento, scioltezza
e linearità fan tutt'uno con l'anima della donna.
Che perpetua la vita quasi fosse divinità. Che sparge
se stessa, in moto e in essere, e vorrebbe che si
puntasse su di lei come l'ombelico del mondo.


Jean Servato

L'Embrione sperduto nell'Universo

Carità per l'Embrione!
E mai la santità per rifiutar
l'urgenza del precario!
Qualsiasi miracolo nega la vita
che è l'unico miracolo vivente
che dapprima ci stordisce,
poi si frantuma sulla rotonda
del tempo! Siamo dunque soli
in questa casa di nonni?
Parrebbe di si, anima mia!
Jean Servato

26 settembre 2007

Libertà violata


Vaga premessa Esistenziale
Ognuno bada a se stesso. E non bada agli altri.
Sono tanti gli ognuno che dimorano sulla terra.
Li percuote immensa solitudine o grottesca
azione teatrale. Come amano i dittatori
di turno o i guerrieri di rango?
Mai accadrà che gli scoppi il cuore?
Jean Servato

Creatività ed Espressione

Aurelio Cavagnolo Aurelio
CAMMINARE IL MONDO!
Un sole vermiglio vegliò sui piedi di Aurelio!
Egli dovette camminare il mondo: era scritto
nel libro delle stelle? Ora un quarto di luna
beccheggia al piano di sotto mentra un vento
marino fischia su ardenti nuvole screziate!
Sono tutti in marcia. Ha inizio la maratona
dei Pianeti! Ha inizio il Circo delle Meraviglie!
E' lassù che scoppiano i raggi del sole e fanno
all'amore tra loro come promesso dal cielo!
Quaggiù i piedi di mille Aurelio scalpitano,
corrono, camminano, si fanno leggeri come piume
o pensanti come le ali delle civette di Minerva!
D'altronde, amici miei, chi ha il vizio di camminare
il mondo, ha sempre bisogno di piedi di riserva!
Buona camminata, Aurelio, per il tempo che ti resta!